C’era una volta, negli anni ’90, nel cuore della piccola frazione di Cavanella d’Adige, un luogo dimenticato: Corte Salasco. Era uno spazio privato abbandonato, chiuso, quasi dimenticato da tutti, finchè non è stato acquistato dall’Amministrazione comunale.
Poi, però, negli anni 2000 è successo qualcosa. Grazie alla collaborazione tra cittadini attivi, comitati e associazioni, Corte Salasco ha iniziato a rinascere. Non è stato semplice, ma è stato possibile. E l’Amministrazione comunale ha iniziato a responsabilizzare comitati civici e associazioni locali.
Il Comitato Civico San Giorgio, ad esempio, per dare continuità e stabilità alla propria presenza, ha deciso di fare un passo in più. Così, con una convenzione valida per sei anni, ha scelto di rimboccarsi le maniche. E lo ha fatto con amore, con orgoglio e con un grande senso di appartenenza. Accanto a loro c’era l’Amministrazione Comunale di Chioggia, che ha rinnovato la disposizione dei locali con un comodato. Un patto chiaro: “voi ci mettete cuore ed energie, noi vi diamo lo spazio per farlo”. E da lì, pian piano, la magia ha cominciato a fiorire un progetto.

Dove prima c’era incuria, oggi si vedono nuovi orizzonti. Un giardino curato dai residenti. Giochi colorati che risuonano delle risate dei bambini. Panchine nuove, dove gli anziani e non si fermano a chiacchierare. Non solo: c’è anche uno spazio pensato per dare un significato alla riqualificazione complessiva dell’area della corte grazie ad una leggenda che spiega lo spirito del progetto e ricorda a chiunque entri che questo posto è di tutti.
Oltre alle feste paesane che già scaldano il cuore, come la Sagra di San Giorgio o la Festa della Birra, qui si sogna in grande. Si immaginano mostre culturali, magari anche un museo dell’agricoltura. E perché no, corsi di ginnastica dolce per chi vuole mantenersi in forma, attività per studenti, laboratori creativi, giornate dedicate alla solidarietà. Insomma, un posto che non smette mai di reinventarsi, magari grazie anche alle altre associazioni e al comitato di frazione.
Il vero valore sta nelle persone. Perché ognuno ha messo qualcosa di sé, e in particolare Guido e Federico che sono stati motore e timone di questo progetto. Ognuno ha fatto bene ciò che sapeva fare meglio. C’è chi ha piantato, chi ha dipinto, chi ha organizzato, chi ha portato idee.