La Sala Maggiore del Municipio si è trasformata nella mattinata di sabato 6 Settembre in un ponte ideale tra passato e presente, tra la laguna e l’Oriente, tra istituzione e cultura, tra storia e società civile… per celebrare i 630 anni dalla nascita di Nicolò De Conti, il grande viaggiatore chioggiotto che seppe
trasformare le sue esperienze nel mondo in patrimonio universale di conoscenza.
L’incontro, dal titolo evocativo “Oltre l’Oriente”, è stato organizzato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale e ha visto una partecipazione calorosa della cittadinanza. La sala gremita ha testimoniato non solo
l’interesse per la figura di De Conti, ma anche la voglia di riscoprire le radici storiche di Chioggia attraverso un messaggio che resta attualissimo: custodire la memoria e l’identità senza smettere di volgere lo sguardo oltre l’orizzonte.
A portare i saluti istituzionali è stato il vicesindaco Serena De Perini, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria di figure che hanno fatto grande Chioggia nel mondo. L’intervento introduttivo è stato affidato a Riccardo Bonomo, presidente dell’Associazione Filistina, promotrice
di ricerche storiche e culturali sul territorio e vero ideologo dell’incontro. La relazione di approfondimento centrale è stata tenuta dal prof. Davide Busato, docente di lettere, storico, archeologo e ricercatore, che ha tracciato un vivido ritratto del viaggiatore chioggiotto, narratore di mari, deserti e città
lontane. Busato ha ricordato come il viaggiatore chioggiotto abbia permesso all’Europa del Quattrocento una conoscenza nuova, carica di suggestioni e insegnamenti ancora oggi preziosi.
Il filo conduttore emerso durante la mattinata è stato chiaro:
Nicolò De Conti non è solo un personaggio storico, ma un esempio di apertura e curiosità verso il mondo. Il suo lascito parla di coraggio, identità e memoria, valori che la città di Chioggia ha voluto celebrare in questa giornata speciale. La comunità, accorsa numerosa, ha reso omaggio a un
concittadino illustre che seppe unire la forza delle radici locali con l’audacia dell’esplorazione globale. A moderare l’incontro è stato Beniamino Boscolo Capon, presidente del Consiglio comunale, che ha guidato il dialogo tra istituzioni, relatori e pubblico e del quale in calce riportiamo integralmente l’introduzione alla mattinata.
Introduzione del Presidente del Consiglio comunale di Chioggia, dott. Beniamino Boscolo Capon
“Buongiorno e benvenuti nella sala Maggiore della Casa comunale,
ci troviamo, oggi, riuniti nella nostra Sala Maggiore della Casa comunale non solo per ricordare una figura lontana nel tempo, ma per riaffermare con passione quel desiderio primordiale che ha mosso l’uomo sin dalle origini: la sete di esplorare, di volgere lo sguardo verso l’ignoto, di lasciarsi affascinare dallo splendore misterioso di culture lontane.
Spero di interpretare al meglio questo desiderio che spinse Nicolò De Conti, a lasciare Chioggia, luogo in cui in cui nacque e che sentiva nella penna più che nel timone questo desiderio di infinito nel varcare le frontiere del conosciuto con il coraggio e la curiosità di un narratore autentico.
La stessa penna con cui Nicolò, dopo aver attraversato deserti, mari e arcipelaghi, narrò la magnificenza dell’Oriente: testimonianza preziosa per evidenziare che basta poco per valorizzare le differenze come segno di ricchezza e cultura. Che ci aiuta ad immergerci non solo geograficamente nei territori, ma anche umanamente, aprendosi a lingue, a culture, a saperi in dialogo continuo.Oggi, nel 2025, mentre celebriamo i 630 anni dalla nascita di Nicolò De Conti, è un invito chiaro e forte quello che ci viene regalato: riscoprire il valore delle radici, della memoria, del luogo che ci forgia come comunità, ma anche, non smettere mai di guardare oltre l’orizzonte, di abbandonare le paure, di coltivare il fascino per la diversità. Questo ci rende più umani.
Nel silenzio delle calli chioggiotte c’è tutta la forza quieta che muove il desiderio di conoscenza. È questo desiderio che oggi ci unisce: desiderio di storie, di mondi, di penne come quella di Nicolò — desiderio che vive nella bellezza delle nostre acque, delle nostre pietre e dei nostri cuori.”
GALLERIA