Il Veneto e l’Italia ai tempi del Coronavirus: spunti di riflessioni e il video-servizio delle Iene.

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Un video-servizio della trasmissione “Le Iene” parla del problema del Coronavirus che ha coinvolto il nostro paese e modificato le nostre vite. Ho pensato fosse utile pubblicarlo per alcuni spunti di riflessione sul “modello veneto” e il nostro territorio che ha retto nonostante il primo focolaio di Vò Euganeo (21 Febbraio 2020). Non si può dire lo stesso del nostro Governo nazionale che è rimasto a guardare ed è rimasto del tutto impreparato.

Il Governo Conte 2, sostenuto da PD, 5 Stelle e Leu, ha sbagliato tutto e che continua a sbagliare: prima lo ha fatto sul piano sanitario e adesso lo fa sul piano economico.

A fine febbraio i politici del Governo e i tecnici della scienza (quelli pagati dai politici del Governo) dicevano che era una comune influenza, poi aggiungevano che non era contagiosa, e per alcuni “luminari” l’annuncio era che in Italia c’era rischio zero, ecc…  e i risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti.

Ora, gli stessi, si preoccupano di fare i soliti spot (entro il 15 aprile pagate le Casse Integrazioni per tutti, subito i 600 euro agli autonomi, prestiti garantiti dallo Stato, tasse sospese…. ) ma fatti concreti zero. Se poi hanno fatto passare come la soluzione il Decreto, quello chiamato “Cura Italia”….

Il Decreto “Cura Italia” ha perso l’occasione per una svolta epocale: l’opportunità di provvedere a far cambiare l’appartato pubblico rispetto alla burocrazia, gli aiuti a famiglie e imprese, risposte a liberi professionisti e ai loro problemi.

Per contro, l’Agenzia delle Entrate ha comunicato che dal primo giugno partiranno 8.300.000 cartelle esattoriali alle famiglie italiane, l’INAIL ha comunicato che saranno responsabili i datori di lavoro di eventuali contagi dei lavoratori, lo Stato si è messo a chiedere fino a 18 adempimenti per un prestito garantito da 25.ooo euro, e le banche per anticipare la liquidità a chi aspetta gli ammortizzatori sociali chiede garanzie ai lavoratori , e si rifaranno sui loro datori di lavoro in caso di problemi di restituzione, ecc…ecc…

Non parliamo del rapporto con gli Stati Europei che, prima di avere il nostro stesso problema, inizialmente ci emarginavano e ci criticavano con il silenzio assordante del nostro Ministro degli Esteri.

A voi ogni conclusione, e in  attesa che le cose possano tornare alla normalità vi auguro buona visione!