Il 22 ottobre (meno 25 giorni), i veneti saranno chiamati a dire se la Regione Veneto possa strappare le migliori condizioni con il Governo centrale: più competenze e più risorse da trattenere, come la Costituzione vuole. Qui, non si tratta di un si o un no, ma di quanti veneti andranno a votare, perchè se da un lato sembra scontato che ci sarà un si plebiscitario (oltre il 90%), non è altrettanto scontata l’affluenza.
Un’autonomia invocata da decenni, che ha avuto un percorso travagliato, prima, partendo dal 2000, con la riformulazione dello Statuto della Regione Veneto (2012) e poi con la legge Toniolo-Tesserin (2014) per la costruzione di un impianto compatibile per legge. Ma arrivati al dunque, il giorno dopo del referendum, ammesso e non concesso quale sarà il risultato, le domande sorgono spontanee: c’è davvero consapevolezza su quel che saremo chiamati a votare e sugli scenari che dal giorno successivo al risultato si apriranno? di che tipo di autonomia hanno bisogno i veneti? Quale autonomia potrebbe concedere il Governo, nelle more di una ridefinizione degli asset territoriali? Che ruolo avrà la Lombardia? da competitor o da alleata? Si parla di “federalismo a geometria variabile”: cosa significa concretamente per la vita di tutti i giorni dei cittadini? Cosa per loro potrebbe cambiare in meglio?
VENERDI 29 SETTEMBRE ORE 20 PRESSO NOVOTEL A MESTRE (VE). INVITO ESTESO A TUTTI!
Un convegno interessante organizzato da “Il Circolo Veneto” che vedrà seduti nel banco dei relatori l’avv. costituzionalista Mario Bertolissi, l’ex decano in Consiglio Regionale Carlo Alberto Tesserin, il neopresidente del Consiglio Regionale Veneto Roberto Ciambetti, e moderatore il giornalista Tiziano Graziotin. Il presidente Cesare Campa introdurrà un momento importante di informazione per i veneti chiamati alle urne.