A Chioggia, continuare il servizio di aiuto alla maternità e prevenzione alle interruzioni: un appello dei gruppi PDL-Lega

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AIUTO VITA

I consiglieri comunali dei Gruppi d’opposizione del Popolo della Libertà  (Beniamino Boscolo, Claudio Bullo e Renzo Donin) e Lega Nord (Marco Dolfin) hanno presentato Venerdi 15 novembre 2013 un ordine del giorno da far votare nel prossimo consiglio comunale, ad oggetto: “Continuare il servizio aiuto a sostegno della maternità iniziato nel 2009 dall’Amministrazione Comunale, contro le interruzioni di gravidanza e aiuti alla maternità (ex Legge 194/74)” 

Tutto nasce dall’incontro con alcuni volontari, che in questi anni hanno fornito questo prezioso servizio.

Riassumendo in sintesi le parole dei volontari dell’associazione: “In particolare ci sono donne che vorrebbero con tutte le loro forze il bambino, che portano in grembo, ma nello stesso tempo sono terrorizzate, spaventate, dalle difficoltà anche economiche. Trovare qualcuno che le aiuti concretamente, senza risolvere il problema economico o sociale radicalmente, ma con la vicinanza, la solidarietà e piccoli aiuti economici continui, soprattutto in questo periodo in cui sono sotto pressione, può valere una vita strappata all’aborto”.

Dalla testimonianza della loro esperienza, è nata l’idea di suggerire all’Amministrazione Comunale di continuare questo servizio, visto che:
– siamo a fine anno
– il servizio è scaduto a settembre 2013
– vi è sufficiente disponibilità economica nel capitolo di bilancio
– l”anno scorso con delibera di giunta 222, ad ottobre era prontamente rinnovata (anzi, a dire il vero, con la D.G. 200/2012, era pronta già dai primi di settembre, anche se poi è stata annullata).

L’associazione che fino alla scadenza della precedente convenzione, attiva da fine 2009, è riuscita a contribuire a far nascere una ottantina di bambini, sostiene che altrettante mamme, mai pentite per la scelta, oggi sono felicissime, mentre alcune altre, che hanno fatto scelte diverse, hanno avuto problemi legati alla depressione, o si sono rivolte, poi, allo psicologo.

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