In Laguna di Venezia, l’ambiente non è più quello di vent’anni fa (e già vent’anni fa, non è che era un ambiente vergine e naturale. -L’immagine si riferisce ad un articolo di quotidiano del novembre 1996-). Fatto sta che, l’ultima settimana di Agosto, e siamo nel 2012, sono venuto a conoscenza che una drammatica moria di vongole e semina ha distrutto le speranze e le risorse di centinaia di famiglie che del “capparozzolo” hanno fatto il loro mestiere e la loro vita. I consiglieri provinciali Beniamino Boscolo, Claudio Bullo e Gianni Sopradassi, hanno subito coinvolto l’assessore alla pesca e dipendente in prefettura Giuseppe Canali e il direttore del GRAL Ruggero Ruggeri, e, nell’assoluta collaborazione e trasparenza, informando il vicesindaco Maurizio Salvagno del Comune di Chioggia, (anche se il Comune non ha alcuna competenza, se non solo la realizzazione dei punti di sbarco). Inoltre, hanno informato i propri rappresentanti in Regione Veneto, tra cui Carlo Alberto Tesserin, e hanno tenuto i rapporti con i pescatori.
Tralasciando, poi, la grave scorrettezza nel far pubblicare nella stampa da parte dell’Amministrazione comunale di Chioggia, il giorno dopo della mia telefonata al vicesindaco, un articolo per predersi chissà quali meriti (fatto già chiarito), e le associazioni di categoria del settore pesca che non hanno per nulla collaborato ma sono solo andate sulla stampa “a criticare la politica” (siamo venuti a conoscenza direttamente dai pescatori e con i quali abbiamo lavorato), subito il 31 agosto e il 5 settembre 2012 è stata fissata la Commissione V della Provincia di Venezia. Ecco i risultati ufficiali:
“La quinta Commissione (Ambiente, Ecologia, Caccia, Pesca, Protezione civile, Vigilanza) ha approvato l’ordine del giorno che sarà presentato al Consiglio provinciale per aiutare i pescatori danneggiati dalla moria di vongole nelle aree della laguna centrale appartenenti all’ambito di monitoraggio 12L052. Il documento tra l’altro «impegna la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto ad attivarsi affinché il Prefetto convochi con urgenza un tavolo istituzionale per prendere atto del gravissimo stato di crisi del settore della pesca lagunare, promuovendo iniziative atte alla dichiarazione dello stato di crisi». Sono state inoltre integrate anche alcune delle richieste dei pescatori tra cui la «revisione della classificazione delle aree lagunari, il ripristino della salinità del mare e delle centraline antinquinamento, e la possibilità di una proroga del pagamento dei canoni in attesa della possibilità della reimmersione». Chiesto anche «l’avvio di una pesca emergenziale solo per i pescatori danneggiati e la realizzazione di idonee aperture sulle nuove barene artificiali realizzate recentemente nei pressi del canale Malamocco–Marghera per ripristinare l’idrodinamica esistente prima dell’effettuazione di tali opere». In aula era presente anche una delegazione di allevatori della laguna centrale”. http://www.provincia.venezia.it
La Prefettura ha risposto puntualmente Venerdi 14 settembre con la convocazione del tavolo con tutti i soggetti interessati, e dal quale sono emersi elementi positivi (cosi mi dicono i diretti interessati).
Da ora, in poi, grande attenzione ai fatti: gli enti come Prefettura, Magistrato alle Acque, Regione Veneto, USLL 14, Ispra Provincia di Venezia e Gral hanno, per propria competenza, un ruolo fondamentale e i tempi sono strettissimi per intervenire. Martedi 18 settembre ci sarà il Consiglio provinciale di Venezia dove verrà votato il documento ufficiale, alla luce di questi primi risultati.
Ecco la video-intervista di Chioggia Azzurra, registrato il 30 agosto, in tempi non sospetti e quando i pescatori erano molto scettici sui risultati: