Giovani: Politica, Associazionismo o Oktoberfest?

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Oltre 3 anni fa, gli amici di un associazione veneziana, “Insieme” (www.insiemeweb.it) mi invitarono ad intervenire, ad una delle tante interessanti iniziative, sul tema dei giovani e la politica. Oggi, più che mai mi sembra attuale come argomento, tenendo conto che dal 2008 sono successe molteplici situazioni politico-economico-culturali, che hanno scosso le fondamenta dell’essere umano. Tra le altre cose, nel 2012 giunge alla IV edizione la Scuola di Formazione Politica organizzata da un’altra associazione veneziana “il Circolo Veneto” (www.ilcircoloveneto.it), che  riscuote un notevole successo, ogni anno sempre più!

Le associazioni, nel loro impegno, si stanno, forse,  sostituendo al ruolo che dovrebbero svolgere i partiti locali, nella costruzione della classe dirigente?

Ma esiste una moltitudine di giovani, che si sta allontanando o si è già allontanata, non solo dalla politica ma anche dai valori, dalla cultura, dal mondo associativo e quanto di positivo ed impegnato ne consegue.

Non credo possa rimanere solo  l’Oktoberfest ( ma anche 7.2, piuttosto che altri tipi di svago e divertimento… che tra l’altro piacciono anche a me!) come momento di costruzione di rapporti. Capisco, anche, che i problemi di lavoro e futuro dei giovani è sempre più grave, e magari per molti giovani non resta che “distrarsi”, ma è, altrettanto, vero che ci si può impegnare… la vita è fatta di rapporti… e tutto è utile, se fatto con volontà e pazienza. In bocca al lupo a tutti quelli che ci credono nel superare le difficoltà!

Ripropongo, qui in calce, l’intervento un po’ datato, ma forse ancora un po’ attuale esposto nel 2008.

Buona lettura!

19-12-2008 L’antica dicotomia ideologica, che contrapponeva il “popolo di bandiera rossa” e i “cattolici filoamericani”, ha accompagnato i giovani politici della prima repubblica per quarantacinque anni, dando loro la possibilità, prima, di discutere sulla rotta politica e programmatica da seguire e, poi, di apprendere giusti criteri di scelta nella selezione della classe dirigente e dei candidati alle cariche istituzionali, in un sistema proporzionale. Discutere e Apprendere linee guida e criteri rispettosi della democrazia e della libertà di espressione dei cittadini.

Oggi, i giovani non hanno avuto l’opportunità di “fare scuola” in partiti, ormai scomparsi, come la DC, e i nuovi partiti, della seconda repubblica, non hanno saputo, ancora, trasferire quella tradizione e quella eredità indispensabile per la continuità politica. Ma, comunque, sono cresciuti in famiglie e in ambienti della società civile ricchi di sani principi e valori cattolici. Ambienti questi che, fucine di idee e volani di intraprendenza, hanno visto l’emergere di giovani intelligenti e preparati, in un sistema meritocratico, come quello dell’imprenditoria, delle professioni e dell’industria, mentre nel nuovo sistema politico qualche difficoltà si è incontrata, per usare un eufemismo.

E’, comunque, una grande soddisfazione per tutti noi che le anime del centro destra completino quel progetto di unificazione partito da lontano e che, in attesa dei congressi, un “organismo di transizione” traghetti Forza Italia, Alleanza Nazionale, e le altre forze verso il nuovo P.D.L. Però, questa testa pensante, decisa dai vertici, per il modo con la quale è stata costituita deve tenere conto della base degli attivisti, fatti in larga misura da giovani.

Fondamentale e indispensabile che le informazioni, la comunicazione, il dibattito si faccia all’interno di tutte le anime che compongono il PDL,anche in prossimità dell’ormai annunciato congresso che sancirà la costituzione formale e ufficiale del nuovo partito del Popolo della Libertà. Ma soprattutto bisogna dare l’opportunità di apprendere. Dare tutto per scontato e non fare sposare in maniera condivisa la bontà del provvedimento alla più larga base possibile, in vista delle elezioni amministrative, sarebbe un atto di miopia politica.